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La cattedrale è dedicata al santo patrono della Sardegna e si integra mirabilmente nel paesaggio del Logudoro
Sei davanti alla cattedrale di Sant’Antioco di Bisarcio e resti incantato: perché? Perché capisci che questa chiesa si integra armoniosamente nel paesaggio. È una lezione modernissima che ci arriva dalla Sardegna di mille anni fa, quando questo straordinario edificio fu realizzato. Allora l’isola era al centro di importanti relazioni politiche e questo si rifletteva nelle chiese che venivano costruite, con maestranze specializzate che arrivavano dall’Italia e dall’Europa.
E così adesso esiti ad entrare perché ti vuoi godere la bellezza di queste pietre antiche che si fondono con il meraviglioso panorama della piana di Chilivani.
Ma per capire devi anche immaginare. La basilica (che si trova a venti km da Ozieri) era infatti il fulcro della fiorente Bisarcio, dove si erano insediati per volere del giudicato di Torres dodici monaci benedettini provenienti dall’abbazia di Montecassino, un centro di cui restano ora solo i ruderi dell’episcopio e del borgo. Ma la chiesa resiste.
Tra le più grandi cattedrali romaniche della Sardegna (lunga 33 metri, larga 12 e e alta 10) è costruita in pietra vulcanica di cave locali. Il portico fu costruito nel 1200 (la parte sinistra, crollata, fu ricostruita nel Cinquecento) e ha un piano superiore dove si trovano degli ambienti che furono di pertinenza dei vescovi che qui risiedettero fino al 1503. C’è anche un camino con la forma proprio di una mitria!
L’interno è suddiviso in tre navate, con in fondo un’abside realizzata da maestranze pisane nella metà del XII secolo. Vedrai anche la statua di Antioco, fondatore della prima comunità cristiana nell’isola e patrono della Sardegna.
La luce entra sapientemente dalle monofore, creando un’atmosfera di raccoglimento e spiritualità. Un miracolo che si ripete da mille anni. Vivilo in silenzio.